La voce della maternità: quello che non ti hanno detto
Per mesi ho desiderato scrivere questo articolo, ma il tempo è diventato un bene prezioso che merita di essere centellinato e speso nella maniera più efficace che ci sia!
“L’articolo può aspettare” e ha aspettato 9 mesi, fino ad oggi che ho aperto gli occhi e ho sentito di avere conquistato nuovamente pezzetti di me che sono stati di Luce per giorni e mesi e, forse in parte, resteranno suoi per anni, ma oggi sento che lei è pronta a condividerli con me. Il tempo, per esempio lo stiamo condividendo in questo instante, lei sta scoprendo che c’è un nuovo mondo: il sottodivano! Lo osserva, mi guarda con i suoi occhioni grandi e pieni di sorpresa e ripete pap bapà pabà in attesa che qualcuno da lì sotto le risponda!
Tutto per lei è una conquista meravigliosa e anche per me!
Oggi, la mia conquista è dare voce alla maternità, una voce che merita di prendere spazio in un mondo in cui spesso viene soffocata.
La maternità è tante cose, tra cui cedere ai figli parti di sé che vengono maneggiate, masticate, ingoiate fatte proprie digerite e, poi lentamente restituite. Un po’ a brandelli si, ma ne è valsa la pena, perché quei pezzettini ceduti verranno trasformati in sguardi sicuri, strette di mano, espressioni curiose e coraggiose, bisogni, emozioni, richieste, paroline, e diventeranno tanto altro.
Mentre noi madri ricostruiremo i nostri brandelli, i nostri figli a partire da quei brandelli creeranno cose meravigliose.
Winnicott diceva che le madri sono un po’ matte, io ho potuto constatare che è proprio così, basti pensare che cediamo il nostro centro a qualcun altrә che costruirà se stessә a partire da quel centro! Il succo è che noi madri viviamo mesi alla deriva completamente decentrate e un po’ a brandelli.
Quanto amore ci vuole per fare questo? Quanto amore ci vuole per cedere un centro che per anni hai fortificato, curato e protetto? Quanto amore ci vuole per cedere un corpo dopo mesi e anni di addominali e squat, creme snellenti e trattamenti anti cellulite? Quanto amore ci vuole per non dormire per mesi e continuare inesorabilmente ad amare? Quanta fiducia in se e nel mondo ci vuole per credere che passerà, che tornerai a brillare e ad esser di nuovo donna oltre che madre?! Ci vuole infinto, infinito amore che cresce in un cuore che all’improvviso sembra duplicarsi, triplicarsi, quadruplicarsi!
Quando guardavo le altre madri, la mia per esempio essere, così amorevoli e generose mi dicevo che per me non sarebbe mai stato possibile: sono generosa si, ma ho una certa quota di amor proprio che per anni ho costruito insieme ad uno spirito di autoconservazione notevole!
E invece all’improvviso ecco la metamorfosi: smettiamo di essere donne per trasformarci in madri e poi diventare nuovamente donne e restare pure madri e alla fine arrivano i superpoteri!!!
La riconquista di me donna, è un processo lento, di cui osservo ogni step: nei mesi ho ripreso a guardare con tenerezza e amore il mio corpo che sottovoce mi ha ricordato di aver bisogno di me, del mio sguardo e delle mie carezze. Ho ripreso ad andare al cinema con le mie sorelle amiche, ho ripreso a fare yoga e pure a meditare, e io e Angelo abbiamo scelto di dedicarci una cena romantica al mese! Angelo è il Mio Angelo, oggi il nostro Angelo, padre, compagno di gioco e infinito amore di Luce.
Ogni giorno mano nella mano cresciamo tutti e tre insieme e questo mi permette di riconquistare pezzetti di di me con sicurezza e fiducia!
Stiamo crescendo insieme, me ne accorgo quando nel suo sguardo vedo il nostro, quando contattiamo la sua energia e la nostra vibra all’unisono, e anche da questo nostro istante condiviso mi accorgo che stiamo crescendo insieme, mentre lei scopre il sottodivano io do voce alla maternità.
Sì perché oggi la mia maternità a distanza di mesi ha una forma, una coscienza e una voce.
Racconta di di essere arrivata a gamba tesa per essere accolta dal nostro amore infinito, già una volta promotore di rinascita, la mia rinascita.
Racconta di averlo messo a dura prova questo amore, perché la maternità non è solo nascita è anche confusione, stanchezza, paura, sonno, gonfiore, perdita di confini, nuova forma, pienezza, vuoto e solitudine, tutto mischiato ad infinito amore. In questa miscela di emozioni contrastanti e sentimenti fagocitanti io ho sentito spesso i miei rami piegarsi, talvolta rompersi eppure le radici non mi hanno abbandonata, quelle le ho ritrovate lì ancorate a madre terra. Nel buio delle notti insonni ho ringraziato i miei fari nel buio, gli anni di lavoro su me stessa e ho ringraziato l’amore, linfa vitale.
L’amore, lo mangerei a colazione per quanto mi piace, in tutte le sue forme, verso me stessa, verso il mondo, verso il cielo, verso il mare e verso le persone tutte.
La maternità è intrisa d’amore in ogni sua forma, e genera vortici di emozioni, pensieri, parole e lacrime. E regala verità e pace: io da quando sono madre non ho più tempo né energia per inseguire progetti che non sposo, per discutere di cose che non sono importanti né per chiedermi se quel che faccio è giusto. In un abbraccio c’è più calma che in qualsiasi altra scelta giusta, è nell’abbraccio che si scioglie il dolore, la confusione, la paura.
Cosi ho fatto finalmente la pace con la mia imperfezione, si sono imperfetta, perché nel 99% dei casi non so cosa fare e spero che quello che scelgo di fare funzioni, e se non funziona allora domani aggiusto il tiro e so che andrà meglio. Da quando ha abbandonato la perfezione, e ho cullato per ore, e ho partorito una creatura meravigliosa, ho allattato notte e giorno per mesi e ho scoperto che ogni mia cellula sa cos’è la CURA, allora ho avuto la conferma che posso farcela e realizzare ciò che desidero!
Anche voi donne tutte, perché al di là di essere o meno mamme, ognuno di noi ha questa enorme quantità di energia, cura, forza e potere nel cuore! Io ce lo avevo anche prima, non la vedevo nitidamente come oggi eppure so bene che è sempre stata lì, nel mio centro!
Per mesi ho desiderato scrivere questo articolo ed eccolo qua! Nasce dal desiderio di condividere con voi che possiamo essere imperfette, piangere di stanchezza e solitudine, chiedere aiuto, sentire la nostalgia per quell’antico corpo banale eppure improvvisamente meraviglioso, per la spensieratezza di notti lunghe giorni interi.
Che nel tempo possiamo riprenderci pezzetti di noi e ricominciare ad esser donne oltre che madri.
E che è tremendamente faticoso, lamentarsi è legittimo!
Che ogni emozione e ogni pensiero è legittimo, anche i più bui. Hanno il diritto di esistere e l’amore per i nostri figli non risente affatto della loro presenza, piuttosto cresce e si alimenta di autenticità e lealtà.
Tutto l’amore che abbiamo e doniamo è ciò che basta!
E ricordate di chiedere aiuto a professionisti e non solo, celebrate e lodate l’imperfezione e concedetevi la possibilità di affidarvi a chi può esservi di supporto.
Se avete domande o condivisioni, io sono qui, non vedo l’ora di ascoltarvi!